Irene ha superato i quarant’anni, niente marito, niente figli e un lavoro che è il sogno di molti: Irene è l'”ospite a sorpresa”, il temutissimo cliente in incognito che annota, valuta e giudica gli standard degli alberghi di lusso. Oltre al lavoro, nella sua vita ci sono la sorella Silvia, sposata con figli, svampita e sempre di corsa, e l’ex fidanzato Andrea. Irene non ha alcun desiderio di stabilità, si sente libera, privilegiata. Ma è vera libertà la sua? Qualcosa metterà in discussione questa certezza…
Dopo Le fate ignoranti e Saturno contro il grande ritorno della coppia Margherita Buy e Stefano Accorsi, qui diretti da Maria Sole Tognazzi in un film che mette al centro un’inedita figura femminile alle prese con l’amore, l’amicizia, il lavoro, la famiglia e il dubbio che la libertà confini con la solitudine.
Dalle Note di regia
Nella vita nomade di Irene, il grande punto di riferimento quando torna a Roma è Andrea, il suo ex. Sembra un rapporto perfetto: nessuna gelosia, solo una gran voglia di stare insieme e condividere le cose che li appassionano, come due fratelli. Il concetto di maternità mancata nel film viene vissuto dal punto di vista maschile. Infatti Andrea, dopo l’avventura di una notte con una semisconosciuta, scopre che la donna è rimasta incinta e ha deciso di tenere il figlio, che lui voglia o no. Dopo un iniziale rifiuto, Andrea accetta l’idea di diventare padre e di prendersi le sue responsabilità, mentre Irene rimane lo “scapolo” della coppia e vive questa sua decisione quasi come un abbandono.