Era il 1985 quando Guido e Mario, amici del cuore, decisero di fare il loro primo viaggio assieme. A distanza di trent’anni le memorie dell’epoca si sovrappongono alla vita di oggi, segnata per entrambi dalla lunga battaglia contro un tumore. Decidono così di affrontare una nuova avventura e partire per un viaggio intimo e strampalato, denso di domande e di riflessioni sulla loro amicizia, sul senso dell’esistenza, sulla malattia. Dai finestrini dei mezzi con cui i due si lanciano in questo dolce “road movie”, scorrono immagini di un’Italia cambiata: l’imprevedibile spiaggia dell’infanzia, a Sabaudia; la Perugia di un concerto improvvisato in strada durante Umbria Jazz; il “Bosco degli Spiriti Introspettivi” a Borgotaro. Poi Milano e Roma, le città attuali dell’uno e dell’altro. Vestiti in smoking, a bordo di una Mini d’epoca in affitto e poi in viaggio sugli Intercity italiani, pianificano anche un improbabile incontro con l’agente 007, James Bond, il loro eroe di un tempo: invincibile, imbattibile, immortale. Parliamo del loro unico Bond, parliamo di Sean Connery. A lui i due amici vorrebbero porre una domanda sola, una domanda da ragazzi cresciuti: come si fa a diventare immortali? Dopo aver ricevuto qualche dritta dalla prima Bond Girl italiana, la fascinosa e misteriosa Daniela Bianchi, Guido e Mario prendono il telefono e cercano Sean per fissare un appuntamento chiarificatore e illuminante. Ma proprio all’alba di un giorno d’estate, sulla riva di un mare extraterrestre, a bordo di una mini tenda canadese del 1985, dall’altro capo del filo arriva la risposta di Sir Connery: mi spiace, non posso, sto facendo controlli medici…
Dalla Scheda PDF di approfondimento
Tra un’esibizione di strada, ma rigorosamente in smoking, a Umbria Jazz, un balletto in discoteca, uno spensierato ruba-bandiera sulla spiaggia, una vera incazzatura per una ripresa rubata dopo un incidente imprevisto, mentre si girava il film (“non è cinema, non si fa, non era nei patti…”) si sviluppa un’originale, antiretorica riflessione sulla vita. Nel film la rarefazione atmosferica di molte riprese sulla sabbia di Sabaudia, davanti al mare, punteggia un racconto sostanziato dai primi piani dialoganti dei due amici. Ne risulta un racconto che supera il limite del documento autobiografico per diventare un ironico, elegiaco diario/saggio proprio sull’amicizia e la gioia di vivere. Fotografia, montaggio e colonna sonora contribuiscono alla creazione d’una cadenza di prosa colloquiale, asciutta e intensa, senza compiacimenti sentimentali.
Dalle Note di regia
Lui ringiovanisce, noi invecchiamo; lui è immortale, noi siamo (stati?) a braccetto con la morte: insieme a lei a guardare i soffitti della sala operatoria, un tramonto al mare, un affettato misto in trattoria… Il titolo ce l’avevamo. E anche un obiettivo: cercare di rintracciare Mister Bond, alias Sir Sean Connery. Non fosse altro per chiedergli la ricetta dell’immortalità… E intanto comincia il viaggio di Mario (che sarei io) e di Guido, gemelli assai diversi che, mentre si scrutano, dal finestrino intravedono i luoghi della loro esistenza.