Angelina vive in borgata, tra le abitazioni a rischio inondazione di Pietralata, costruite dal commendator Garrone, uno speculatore edilizio, con i contributi statali fascisti. Battagliera e coraggiosa, lotta contro la borsa nera, fa spostare il capolinea dell’autobus e ottiene la distribuzione di generi alimentari e la fornitura locale dell’acqua. Guida quindi le famiglie dei vicini a occupare le case in costruzione del commendatore, il quale, nonostante il marito poliziotto di Angelina sia costretto ad arrestarla, finisce con concederle un alloggio e a non sporgere denuncia. A questo punto le donne del quartiere vorrebbero Angelina quale loro rappresentante alla camera dei deputati. Quando però lei si accorge che le promesse di Garrone d’affittare loro le nuove case erano solo un inganno, torna nel vecchio quartiere alluvionato, dove viene dileggiata e contestata. La nuova orgogliosa rivolta per occupare gli appartamenti non le evita la prigione, ma il figlio di Garrone, innamorato della figlia di Angelina, costringe il padre a rispettare i propri impegni. Nuovamente Angelina viene invitata a ricoprire incarichi pubblici, ma lei preferisce stare accanto al marito e alla famiglia.
Note a margine
L’anti-politica ai tempi dell’Uomo Qualunque e del suffragio femminile: Luigi Zampa nell’immediato dopoguerra racconta la distanza già abissale tra popolo e classi più popolari e il ceto borghese di politici e imprenditori, con i primi a protestare e i secondi a manipolare. Una parabola che ricorda alcune opere di Frank Capra, nel descrivere l’ascesa politica d’una donna comune, ma perfettamente calata nel clima italiano di fine anni ’40. Nonostante tutto, il cuore della commedia, che mescola temi seri e trattamento brillante, è nell’interpretazione di Anna Magnani, che collaborò alla sceneggiatura (scritta da Piero Tellini, Suso Cecchi D’amico e lo stesso Zampa) e che fu premiata con il Nastro d’argento e la Coppa Volpi alla Mostra di Venezia: l’attrice domina la scena con le sue “baccagliate”, istrioniche scenate contro tutto e tutti che diventarono simbolo della donna del popolo, capace di far valere i propri diritti, ma anche – vista l’epoca e i suoi valori culturali – di restare accanto al proprio uomo nel suo ruolo di donna di casa.
L’onorevole Angelina fu un grande successo in Italia (4° posto degli incassi della stagione) e nel mondo, tanto da lanciare Anna Magnani nel novero delle grandi attrici internazionali. Ma lanciò anche Franco Zeffirelli, che qui interpreta Filippo, il figlio dello speculatore edilizio Garrone che, innamorandosi della figlia di Angelina, fa da vero e proprio deus ex machina della vicenda.