L’eclisse

Anno:
1962
Durata:
118

Sinossi

Vittoria, ragazza borghese depressa e prigioniera d’una vita monotona, poco dopo la rottura di una relazione amorosa, si lega a Piero, un giovane agente di borsa dal carattere opposto, cinico e animato solo dalla voglia di guadagnare denaro.

Dopo una serie di incontri che sembrano, anche se fugacemente, sottrarre Vittoria al vuoto che caratterizza la sua esistenza e, nel contempo, lasciano affiorare il suo misterioso malessere, l’oscura minaccia che sembra incombere su di lei, il furto dell’auto di Piero e il conseguente incidente nel quale il ladro trova la morte mettono brutalmente la ragazza davanti alla cinica reazione del giovane agente di borsa che sembra preoccupato solo del danno alla carrozzeria della sua auto.

Seguirà un altro incontro, dopo il quale Piero la inviterà a un ulteriore appuntamento al quale nessuno dei due si recherà.

Note a margine

Terzo film della cosiddetta “trilogia dell’incomunicabilità” di Antonioni, dopo L’avventura e La notte, in questo film il linguaggio di Antonioni, se possibile, si fa ancora più rigoroso: il rapporto figura-sfondo costruito in senso anticlassico su cui in gran parte si fonda la cifra antonioniana, la rappresentazione dello scollamento tra personaggio e mondo che lo circonda si fa ancora di più metafora del misterioso, profondo malessere che ora non conduce più neanche alla disperata pietà che lega i protagonisti de L’avventura.

Il paesaggio “straniero” si fa più freddo e geometrico: tempi morti, gesti inutili, lunghi silenzi scandiscono l’ultima tappa del viaggio verso “l’eclisse” dei sentimenti.

Girato in esterni a Roma (EUR, piazza Campitelli e piazza di Pietra) e a Villafranca (Verona). Premio speciale della giuria al festival di Cannes. Uscito in Italia il 12 aprile 1962. Quinta e ultima collaborazione con Gianni Di Venanzo, il direttore della fotografia con il quale Antonioni ha avuto più lungo sodalizio. La canzone dei titoli, Eclisse twist, fu un successo di Mina.

Viene citato da Bruno Cortona (Vittorio Gassman) ne Il sorpasso di Dino Risi e da Elide Catenacci (Giovanna Ralli) in C’eravamo tanto amati di Ettore Scola.

Artistic Cast:
Monica Vitti (Vittoria) Alain Delon (Piero) Francisco Rabal (Riccardo) Louis Seigner (Ercoli) Lilla Brignone (Madre di Vittoria) Rossana Rory (Anita) Mirella Ricciardi (MArta)
Crew:
regia e soggetto Michelangelo Antonioni sceneggiatura Michelangelo Antonioni Tonino Guerra Eiio Bartolini Ottiero Ottieri fotografia Gianni Di Venanzo montaggio Eraldo Da Roma scenografia Piero Poletto musica Giovanni Fusco
Direction notes:
Terzo film della cosiddetta "trilogia dell'incomunicabilità" di Antonioni, dopo L'avventura e La notte, in questo film il linguaggio di Antonioni, se possibile, si fa ancora più rigoroso: il rapporto figura-sfondo costruito in senso anticlassico su cui in gran parte si fonda la cifra antonioniana, la rappresentazione dello scollamento tra personaggio e mondo che lo circonda si fa ancora di più metafora del misterioso, profondo malessere che ora non conduce più neanche alla disperata pietà che lega i protagonisti de L'avventura. Il paesaggio "straniero" si fa più freddo e geometrico: tempi morti, gesti inutili, lunghi silenzi scandiscono l'ultima tappa del viaggio verso "l'eclisse" dei sentimenti. Girato in esterni a Roma (EUR, piazza Campitelli e piazza di Pietra) e a Villafranca (Verona). Premio speciale della giuria al festival di Cannes. Uscito in Italia il 12 aprile 1962. Quinta e ultima collaborazione con Gianni Di Venanzo, il direttore della fotografia con il quale Antonioni ha avuto più lungo sodalizio. La canzone dei titoli, Eclisse twist, fu un successo di Mina. Viene citato da Bruno Cortona (Vittorio Gassman) ne Il sorpasso di Dino Risi e da Elide Catenacci (Giovanna Ralli) in C'eravamo tanto amati di Ettore Scola.

Selezione film

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