Castel Volturno, circa trenta chilometri da Napoli. È il 18 settembre 2008. Un commando di camorristi irrompe in una sartoria di immigrati africani. Sparano all’impazzata un centinaio di proiettili, ammazzando sei ragazzi di colore e ferendone un altro gravemente. Yussouf, un giovane immigrato, ha deciso quella stessa sera di chiudere i conti con suo zio Moses, l’uomo che lo ha convinto a venire in Italia. Promettendogli un futuro da onesto artigiano e trasformandolo invece nel cinico gestore di un giro milionario di cocaina. Invischiati nella loro storia, un altro ragazzo africano, Germain, finito per caso nel luogo della strage; la sua ragazza Asetù, che quella stessa sera canta in pubblico una canzone di Miriam Makeba; Suad, una prostituta che Yussouf sogna di riscattare dai suoi padroni. Ambientata nella “più africana tra le città europee” (Roberto Saviano), Là-bas è una storia dove fiction e verità confondono i propri percorsi. Il romanzo criminale di un ragazzo dei nostri tempi, iniziato e vissuto per il solo gusto della sopravvivenza.
La-bas educazione criminale
Sinossi
Trailer:
Artistic Cast:
Kader Alassane (Yussouf)
Moussa Mone (Moses)
Esther Elisha (Suad)
Billi Serigne Faye (Germain)
Alassane Doulougou (Idris)
Fatima Traore (Asetù)
Salvatore Ruocco (Capoclan)
Crew:
scritto e diretto da
Guido Lombardi
aiuto regia e casting
Sergio Panariello
produzione esecutiva
Gennaro Fasolino
direzione di produzione
Andrea Leone
scenografia
Maica Rotondo
costumi
Francesca Balzano
suono
Davide Mastropaolo
Leandro Sorrentino
musiche originali
Giordano Corapi
montaggio
Annalisa Forgione
Beppe Leonetti
fotografia
Francesca Amitrano
prodotto da
Dario Formisano
Gaetano Di Vaio
Pietro Pizzimento
Gianluca Curti
Direction notes:
«Un ragazzo di colore vende fazzoletti al semaforo. È lì da un giorno oppure da anni. Come tutti quelli come lui, si "arrangia", come si dice a Napoli e come loro stessi amano ripetere. Magari domani qualcuno gli si avvicinerà per chiedergli: invece d'impiegare una giornata a guadagnare 10 euro, che ne dici di guadagnarne 100 in un'ora? Al mio protagonista, Yussouf, viene posta questa domanda. E lui compie la scelta che gli appare più razionale. Ha un'occasione per realizzare il suo sogno, quello che lo ha spinto ad intraprendere il viaggio che lo ha condotto là-bas, laggiù, come un africano chiama l'Europa, immaginandola come un luogo lontano da casa propria. Per poi scoprire che qui, a Castel Volturno, è un po' come stare in Africa: ci sono le palme, il sole picchia, la sera è pieno di zanzare, e soprattutto non c'è lavoro. No, non c'è un lavoro vero per i clandestini. In questa terra un tempo meta di villeggiatura, oggi abbandonata dai turisti, ingombra di villette dall'architettura improbabile, l'unica alternativa è tra lo sfruttamento e il crimine. È di queste persone e di questa scelta che parla il mio film. La scelta più razionale è talmente razionale che sono in molti a farla, e quando si è in molti alla stessa tavola si finisce per contendersi le briciole. Perché nella zona di Castel Volturno non vivono solo ventimila africani, di cui almeno la metà clandestini, ma anche alcuni italiani che hanno fatto la stessa scelta. Per molti anni africani e italiani, neri e bianchi sono stati in pace. Una pace basata sulla spartizione degli affari, a volte sulla complicità, con i primi disposti a pagare ai secondi una sorta di servitù, un "equo canone". Ma una pace esposta a terribili cortocircuiti come quello del 18 settembre 2008: con i suoi sei ragazzi innocenti ammazzati in una sartoria. Persone capitate lì per caso, la cui morte doveva servire, in un folle disegno criminale, a lanciare un messaggio, un avvertimento mafioso. Un episodio di rara violenza, una strage appunto. Che è capitata mentre scrivevo la mia storia, con tutto il suo carico di ineludibilità».
Guido Lombardi
Selezione film
La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.