Aria è una bambina di 9 anni che si ritrova suo malgrado a vivere una violenta separazione dei suoi genitori, lo strappo dalle sue “sorellastre” in una famiglia allargata.
I suoi genitori non la amano quanto lei vorrebbe.
Aria, strattonata nel conflitto tra suo padre e sua madre, respinta e allontanata, attraversa la città con una sacca a strisce e un gatto nero, sfiorando l’abisso e la tragedia e cercando solo di salvaguardare la sua innocenza.
Trailer:
Artistic Cast:
Giulia Salerno (Aria)
Charlotte Gainsbourg (madre)
Gabriel Garko (padre)
Carolina Poccioni (Lucrezia)
Anna Lou Castoldi (Donatina)
Alice Pea (Angelica)
Andrea Pittorino (Adriano)
Riccardo Russo (Ciccio)
Sofia Patron (Maria Teresa)
Max Gazzè (Manuel)
Justin Pearson (Ricky)
con l'amichevole partecipazione di
Gianmarco Tognazzi
regia
Asia Argento
soggetto e sceneggiatura
Asia Argento
Barbara Alberti
aiuto regista
Simonetta Valentini
fotografia
Nicola Pecorini
montaggio
Filippo Barbieri
costumista
Nicoletta Ercole
scenografia
Eugenia F. Di Napoli
fonico in presa diretta
Tullio Morganti
musiche originali
Brian Molko, Asia Argento, James Marlon Magas, Gilles Weinzaepflen, Justin Pearson, Luke Henshaw, Gabriel Serbian
organizzatore generale
Guido De Laurentiis
prodotto da
Lorenzo Mieli
Mario Gianani
per
Wildside
in collaborazione con
RAI Cinema
produttori francesi
Eric Heumann
Maurice Kantor
una coproduzione
Wildside/Paradis Films /Orange Studio
con la partecipazione di
Sofitvcine
Palatine Etoile 11
in associazione con
Groupama
con il sostegno di
Regione Lazio
Film Commission Torino Piemonte
distribuzione
Good Films
Direction notes:
"Tornando a casa, troverete i bambini: date una carezza ai vostri bambini."
(Papa Giovanni XXIII)
«Questo film ha la forma di un album dei ricordi. Come aprire una raccolta di fotografie vecchie di vent'anni e sfogliarle una a una, e guardare quella luce morbida e soffusa che sanno avere le giornate di maggio, in cui il sole sembra non dover tramontare mai.
Incompresa è un testo che narra di una soggettività imperante e radicale, quella di una bambina di nove anni. Ho cercato nella mia infanzia per costruire la sua, è per questo che ho ambientato il film negli anni Ottanta, quando anche io ero bambina. Nella storia riecheggiano i due elementi bergmaniani della fiaba e del romanzo di formazione; una formazione, tuttavia, impossibile, poiché lì dove nel classico bildungsroman il bambino deve essere traghettato nell'età adulta, attorno alla nostra protagonista il mondo degli adulti è un po' tragedia e un po' farsa. Incompresa quindi si dà come un romanzo di formazione al contrario, in cui sono sopratutto gli adulti che necessitano di essere formati, o forse de-formati, destrutturati. È della loro corazza di adulti che dovrebbero liberarsi e tornare a essere bambini, qualche volta.
Se a Bergman ho "rubato" le strutture drammaturgiche è a Truffaut - da I quattrocento colpi, per la precisione - che mi ispiro per ritrarre il rapporto della bambina con la città. Roma - come la Parigi di Antoine Doinel - è la foresta incantata in cui si realizzano fughe, in cui trova il senso della parola libertà. Girovagare nei quartieri della città da soli era un lusso che esisteva negli anni '80, noi della mia generazione lo ricordiamo bene, ma oggi si è completamente perso.
Come dicevo all'inizio, vorrei che questo film avesse la forma di un album di ricordi, di Polaroid - è questo lo spunto a cui io e Nicola Pecorini, il direttore della fotografia, ci siamo ispirati. Ricostruire quella sensazione che davano le tapparelle abbassate col pulviscolo atmosferico che danzava nell'aria. Riguardo la scenografia (Eugenia Di Napoli) e i costumi (Nicoletta Ercole), abbiamo cercato di evitare di fare un film "in costume", ma qualcosa di realista, con dei tocchi minimali che ricordano l'epoca senza forzature.
L'infanzia per me ricopre un ruolo fondamentale, era d'infanzia che del resto parlava anche il mio film precedente. Lo spettatore ideale di Incompresa è il bambino, non solo il giovane essere umano, ma il bambino che è in ognuno di noi. È a quella parte sacrosanta dell'individuo che ho voluto parlare; ciò che intendo è esattamente l'opposto del fanciullino pascoliano, il quale sembrava morto da sempre; a me interessa il bambino allegro, vivo e vibrante, curioso e un po' ingenuo, capace di comunicare, apprendere e divertirsi, quello che va salvato e custodito per tutta la vita, quello che va affascinato piuttosto che "erudito". È al bambino nascosto dentro ogni adulto quello a cui mi rivolgo.»
Asia Argento
Selezione film
La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.