Giunto a Roma, un maestro deve insegnare ad anno iniziato in una borgata a forte assenteismo scolastico e si mette a cercare gli allievi uno per uno, conoscendo le situazioni famigliari difficili da cui provengono. Dimostratisi inefficaci i metodi tradizionali d’insegnamento, cerca poi una sperimentazione didattica fondata sul dialogo. Per quanto osteggiato dal direttore didattico, il maestro non si arrende, partecipando in modo autonomo ai problemi della borgata, soprattutto quello abitativo, e affrontando i temi storici per diffondere valori e legalità tra i ragazzi. Dopo una crisi di sconforto e il ritorno al paese d’origine, il maestro riprende la via intrapresa con coraggio.
Note a margine
Uscito dapprima in quattro puntate nel 1973 in televisione (per una durata complessiva di 290′) con forte seguito di pubblico, il film ha poi raggiunto le sale due anni dopo. Tratto dal libro autobiografico Un anno a Pietralata di Albino Bernardini, il racconto è stato girato con ragazzi dei quartieri Tiburtino III e Pietralata di Roma, improvvisando con una troupe leggera e le invenzioni tecniche di Luciano Tovoli alla macchina da presa, in una sorta di “nouvelle vague” all’italiana, tra documentario sociale e narrativa. Interessante dunque per il linguaggio filmico e per spunti pedagogici di frontiera, ancora attuali.