Diario di un maestro

Anno:
1975
Durata:
135

Sinossi

Giunto a Roma, un maestro deve insegnare ad anno iniziato in una borgata a forte assenteismo scolastico e si mette a cercare gli allievi uno per uno, conoscendo le situazioni famigliari difficili da cui provengono. Dimostratisi inefficaci i metodi tradizionali d’insegnamento, cerca poi una sperimentazione didattica fondata sul dialogo. Per quanto osteggiato dal direttore didattico, il maestro non si arrende, partecipando in modo autonomo ai problemi della borgata, soprattutto quello abitativo, e affrontando i temi storici per diffondere valori e legalità tra i ragazzi. Dopo una crisi di sconforto e il ritorno al paese d’origine, il maestro riprende la via intrapresa con coraggio.

Note a margine

Uscito dapprima in quattro puntate nel 1973 in televisione (per una durata complessiva di 290′) con forte seguito di pubblico, il film ha poi raggiunto le sale due anni dopo. Tratto dal libro autobiografico Un anno a Pietralata di Albino Bernardini, il racconto è stato girato con ragazzi dei quartieri Tiburtino III e Pietralata di Roma, improvvisando con una troupe leggera e le invenzioni tecniche di Luciano Tovoli alla macchina da presa, in una sorta di “nouvelle vague” all’italiana, tra documentario sociale e narrativa. Interessante dunque per il linguaggio filmico e per spunti pedagogici di frontiera, ancora attuali.

Artistic Cast:
Bruno Cirino (maestro) Massimo Bonini (se stesso) Luciano Del Croce (se stesso) Tullio Altamura Marisa Fabbri Mico Cundari
Crew:
regia e sceneggiatura Vittorio Sindona soggetto Albino Bernardini (dal libro "Un ano a Pietralata") fotografia Luciano Tovoli direttore di produzione Vincenzo Franco Porcelli suono Antonio Grigioni montaggio Cleofe Conversi musica Fiorenzo Carpi
Direction notes:
Uscito dapprima in quattro puntate nel 1973 in televisione (per una durata complessiva di 290') con forte seguito di pubblico, il film ha poi raggiunto le sale due anni dopo. Tratto dal libro autobiografico Un anno a Pietralata di Albino Bernardini, il racconto è stato girato con ragazzi dei quartieri Tiburtino III e Pietralata di Roma, improvvisando con una troupe leggera e le invenzioni tecniche di Luciano Tovoli alla macchina da presa, in una sorta di "nouvelle vague" all'italiana, tra documentario sociale e narrativa. Interessante dunque per il linguaggio filmico e per spunti pedagogici di frontiera, ancora attuali.

Selezione film

La rete degli spettatori porta film di qualità nelle sale e nelle scuole, facendo incontrare il pubblico con registi, sceneggiatori e attori.