Ad Hannover, nella comunità di emigrati, c’è Mario Balducci, deluso e disoccupato, pronto a tornarsene in Italia, e Totonno, un trafficante disonesto che smercia tessuti rubati per conto di Raffaele, un camorrista che a un certo punto ingloba nei suoi traffici anche il primo. Totonno però si lega a un certo Mayer, e i due con il resto della ghenga si trasferiscono ad Amburgo, dove Mario comincia una relazione con la giovane moglie del tedesco e dove però la loro attività di magliari rompe i piani d’una banda di polacchi. Una zuffa di questi con gli italiani porta all’arrivo della polizia e tutti voltano le spalle a Totonno, il quale tenta di ricattare la moglie di Mayer che, a sua volta, si associa con don Raffaele. Dopo averlo sfidato a sparargli, Totonno viene scacciato via dal boss, e si ritrova solo. Mario vuole smettere e invita la donna a fuggire in Italia per ricominciare una vita onesta con lui, ma lei è abituata alla bella vita e non si fa convincere.
Note a margine
Il film vinse il Nastro d’argento per la fotografia di Gianni Di Venanzo, magistrale soprattutto nelle scene del porto e dei locali notturni.