La Napoli del 1973: un mondo diviso fra la vita di quartiere e le nuove idee del decennio, sospeso fra Peppino di Capri e David Bowie. Peppino Sansone ha 9 anni, un paio di occhiali dalla montatura ingombrante, una famiglia affollata e piuttosto scombinata e un cugino più grande, Gennaro, che crede di essere Superman. Le giornate di Peppino si dividono tra il mondo folle e colorato dei giovani zii Titina e Salvatore fatto di balli di piazza, feste negli scantinati, collettivi femminili, e la sua casa dove la mamma si è chiusa in un silenzio incomprensibile e il padre cerca di distrarlo regalandogli pulcini da trattare come animali da compagnia. Quando però Gennaro muore, la fantasia di Peppino riscrive la realtà e lo riporta in vita, come se il cugino fosse effettivamente il supereroe che diceva di essere. Ed è grazie a questo amico immaginario, a questo superman napoletano dai poteri traballanti, che Peppino riesce ad affrontare le vicissitudini della sua famiglia e ad accostarsi al mondo degli adulti.
Una commedia di formazione in cui la ricerca della felicità si rivela essere il lavoro più affannoso delle nostre vite. Ma anche l’unico per cui vale la pena esistere.