Il 6 maggio 1938 Hitler sta visitando Roma. In un caseggiato popolare, Antonietta, moglie di un fascista e madre di numerosi figli, incontra per caso un altro inquilino, Gabriele, annunciatore radiofonico licenziato perché accusato di essere un sovversivo, ma in realtà perché scoperto essere omosessuale, una condizione di forte emarginazione tra i miti che Mussolini diffonde e che la stessa Antonietta segue senza criticare. All’inizio, a causa delle voci che girano su di lui, messe in giro dalla portinaia, spia di regime, Antonietta diffida di Gabriele e, nonostante gli offra un caffè in casa, arriva a dargli uno schiaffo scoprendo il vero motivo per cui lo hanno allontanato dalla radio. Poi, pian piano la donna diventa comprensiva e tra i due si sviluppa una confidenza umana crescente, lontanissima dalla retorica che si sta celebrando in piazza.
Note a margine
Scandito dall’onnipresente radiocronaca EIAR della visita di Hitler a Mussolini, Una giornata particolare racconta la progressiva decostruzione della figura simbolica del Duce, “l’uomo-dio delle tre M: Mussolini, maschio, marito simbolico di tutte le donne italiane” (Morando Morandini), attraverso il rapporto tra una casalinga infelice e un omosessuale che il regime ha allontanato dal suo lavoro. Due figure costrette ognuna alla sua prigione – il confino per lui, il matrimonio fascista per lei –, che la sceneggiatura di Scola, Maurizio Costanzo e Ruggero Maccari tratteggia con sensibilità e passione, dando alla cultura (magari attraverso I tre moschettieri che Gabriele regala ad Antonietta) il compito di un possibile riscatto.
Una giornata particolare è il 12° film interpretato dalla coppia Mastroianni-Loren, quasi interamente girato nei palazzi Federici di viale XXI Aprile a Roma, il più grande edificio di case popolari costruito in Italia negli anni ’30, lo stesso stabile in cui Scola girò Romanzo di un giovane povero circa 20 anni dopo. Nel ruolo della figlia emancipata di Antonietta compare Alessandra Mussolini, nipote di Benito ma anche della stessa Loren.
Il film è stato presentato in concorso al festival di Cannes (nell’anno in cui vinse Padre padrone di Paolo e Vittorio Taviani). Nella stagione ’77-’78 ricevette numerosi riconoscimenti: 2 nomination ai premi Oscar (come film straniero e a Marcello Mastroianni), 2 Golden Globe (film straniero e Mastroianni), 2 David di Donatello (Scola e Loren), 3 Nastri d’Argento (Loren, sceneggiatura e colonna sonora di Armando Trovajoli), 3 Globi d’oro (film, Mastroianni e Loren) e il César come miglior film straniero.